Counselling

Quando e perché – a che scopo rivolgersi ad un counsellor

Il counselling può essere di sostegno nel momento in cui una persona si rende conto di aver bisogno di un aiuto per aiutarsi. Se sei un un genitore può servirti nelle difficili fasi che si susseguono accompagnando la crescita dei tuoi figli. O anche, ti rendi conto che tuo/a figlio/la figlia necessita di un supporto professionale.

In quali situazioni contestuali? In tutte quelle situazioni che hanno a che fare con le relazioni umane, ad esempio:

–    specifici problemi di ordine personale o scolastico/professionale

–    difficoltà nel prendere decisioni;

–    orientamento nelle scelte di vita;

–    supporto nelle difficili fasi che si susseguono durante il ciclo di vita;

–    gestione delle relazioni interpersonali;

–    gestione della relazione con se stessi;

–    sviluppo delle risorse e potenzialità;

–    promozione e sviluppo della consapevolezza personale;

–    gestione di emozioni, pensieri, percezioni e conflitti interni e/o esterni

Chi è il counsellor

E’ un professionista che dovrebbe aver completato un percorso almeno triennale di formazione post-diploma (studio e formazione personale) e di tirocinio orientati all’approfondimento e all’apprendimento dell’arte dell’ascolto e della relazione. E’ infatti la relazione che si instaura tra counsellor e cliente che diventa paradigma per le altre relazioni, e canale attraverso cui il professionista può aiutare il proprio cliente ad aiutarsi. Il counsellor non si sostituisce al cliente ma favorisce un processo di apprendimento attraverso cui lo stesso cliente potrà, se lo vorrà, migliorare la qualità della propria vita.

Il counsellor è in grado di favorire la soluzione di problematiche che non comportino una ristrutturazione profonda della personalità. Nel momento in cui il counsellor identifica problematiche di maggiore spessore o gravità è tenuto ad inviare la persona a professionisti più qualificati.

Nel Centro V.I.T.A. attualmente puoi trovare tre professionisti che si occupano di counselling: Alessandro, Hadi e Martina.

Cos’è il counselling

L’attività di counselling consiste in un processo di apprendimento finalizzato al raggiungimento di un maggior benessere e una migliore qualità di vita. L’obiettivo nel complesso è di fornire ai clienti opportunità di lavoro su se stessi, nell’ottica di raggiungere maggiori risorse e ottenere una maggiore soddisfazione come individui e come membri della società (tratto da AICo).

In base al bagaglio di abilità possedute, le competenze proprie all’attività di counselling possono essere presenti nell’attività di diverse figure professionali quali counsellor (riconosciuti dalla L. 4/2013) ma anche psicologi, medici, assistenti e operatori sociali, educatori professionali, insegnanti.

Nel concreto il counselling si svolge attraverso il colloquio e, secondo la formazione del professionista, può integrare all’interno della relazione tutta una serie di tecniche (role play, disegno, visualizzazioni creative, meditazioni, tecniche di contatto corporeo, respirazione consapevole, movimento libero, esercizi fisici) finalizzate all’espressione di sé – a sé e all’altro.

Questo al fine di promuovere

la consapevolezza del proprio e altrui vissuto;

l’ascolto di sé e dell’altro;

la volontà e il desiderio in sé e nell’altro;

la responsabilità in ciò che si vive e si sceglie istante per istante;

l’autonomia attraverso autosostegno e autodeterminazione;

– un nuovo equilibrio, più funzionale del precedente.

Il counselling è dunque volto alla scoperta e al miglioramento delle relazioni sul piano della comunicazione con sé e con gli altri e del contatto emotivo, sensitivo ed energetico (per chi lo contempla) al fine di stimolare nel cliente i processi naturali di autoregolazione dell’organismo.

Questa pratica non consiste nell’uso di strumentazione medica, di psicologia, di psicoterapia o di quanto possa far confondere questa pratica – professione intellettuale – con quelle – professioni sanitarie – regolamentate dal Sistema Sanitario Nazionale.

A chi si rivolge

Ad adulti, giovani, adolescenti e bambini con i loro genitori, a gruppi di lavoro, ad aziende.

Tariffe, privacy, tempistiche

Per quello che riguarda la privacy il cliente ha diritto di sapere come vengono trattati i suoi dati personali e in che modo vengono tutelati. Anche i counsellor fanno riferimento alla norma vigente Codice in materia di protezione dei dati personali. Ogni contenuto emerso durante il percorso di counselling è sottoposto a segreto professionale. L’unica deroga a questo è il caso in cui sia a rischio l’incolumità del cliente stesso o di terze persone. E’ buona prassi comunque che il cliente riceva e sottoscriva un consenso informato che contenga sia le specifiche del percorso proposto che l’accettazione del trattamento dei dati personali.

Per ciò che riguarda le tariffe nel panorama attuale vige il libero mercato quindi non c’è una norma cui attenersi. La consulenza individuale può variare indicativamente da € 40,- a € 75,- ad incontro. Questa tariffa può altresì variare in base all’accordo che si instaura tra cliente e professionista, per esempio nel caso di difficoltà economiche o esigenze particolari.

I tempi: non è possibile stabilire a priori la durata di un percorso di counselling. È abbastanza frequente che dopo un primo colloquio di reciproca conoscenza, dopo 4-5 incontri sia il cliente che il professionista possano darsi un feed-back sulla fattibilità del percorso insieme. Infatti dopo questo numero di sedute è possibile valutare se questa relazione è arricchente e già contribuisce al miglioramento del benessere del cliente oppure no. Sulla base di questo sentire si può poi stabilire un prosieguo degli incontri o la loro interruzione.