Quando e perché – a che scopo rivolgersi ad un osteopata
Nel momento in cui una persona si rende conto di aver bisogno:
- di ridare equilibrio al proprio corpo
- di fare un bilancio di salute
- di prevenire futuri traumi in termini funzionali e sistemici
- in gravidanza, di essere accompagnata nella trasformazione del corpo e in preparazione al parto
- nel post parto, di sostenere lo sviluppo armonico del neonato – in particolare dopo un cesareo per lavorare sul sistema cranio-sacrale
- nel post parto, per la neomamma, di mobilizzare le cicatrici nei casi di episiotomia o di parto cesareo al fine di prevenire aderenze e futuri compensi
- nel caso di patologie complesse che coinvolgano più sistemi, di intervenire per cercare un’omeostasi più funzionale al vivente
- in generale, di gestire responsabilmente il proprio capitale “vita-salute” per un benessere duraturo
Chi è l’osteopata
E’ un professionista che si è specializzato post-diploma (con un percorso full-time) o post-laurea (fisioterapista, laureato in scienze motorie o medico con un percorso abbreviato) attraverso una formazione teorico-pratica di 6 anni in questa materia.
Cos’è l’osteopatia
L’osteopatia è una disciplina nata dalle osservazioni cliniche del dott. A.T.Still (1828-1917) nel 1874, ed è fondata sulla conoscenza precisa della fisiologia e dell’anatomia dell’essere umano: attraverso un’accurata anamnesi e la diagnosi manuale, l’osteopata si propone di evidenziare l’origine il disequilibrio dell’individuo, conseguente all’assenza di mobilità di uno o più tessuti (in osteopatia tale ipomobilità è nominata disfunzione).
Il concetto osteopatico è basato sulla sollecitazione delle risorse proprie dell’individuo, considerato nella sua globalità psico-fisica ed emotiva.
“L’osteopatia è la regola del movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo spirito non possono manifestarsi senza il movimento; pertanto noi osteopati affermiamo che il movimento è l’espressione stessa della vita”.
(A.T. Still, 1892)
Il dott. Still ha sancito tre principi chiave:
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Principio della Globalità dell’essere: la persona è un essere indivisibile che per essere valutato e compreso deve essere analizzato nel rispetto della sua interezza.
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Principio della relazione tra Struttura e Funzione: la struttura e la funzione di ogni parte del corpo sono due aspetti inscindibili: ovvero la costituzione di una struttura non è altro che la materializzazione di un’esigenza funzionale, così come lo scopo di una struttura è l’ovvia conseguenza della forma che ha assunto. L’osteopatia impara a concentrarsi sui processi e sulle relazioni e non più soltanto sulla semplice forma, acquisendo in tal modo una potenzialità terapeutica del tutto nuova e ricca.
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Principio dell’Autoguarigione: il corpo possiede un intelligenza innata in grado di ritrovare la salute, il nostro compito consiste nell’evitare di frenarla e nel favorire i processi di risoluzione ridando movimento alle parti (strutturali, funzionali, emozionali…) che l’hanno persa e che rendono difficoltoso il raggiungimento dell’equilibrio
L’osteopatia non cura nulla.
Aiuta la persona a trovare dentro di sé le risorse per guarire; si rivolge ad ogni persona, nella prevenzione e nell’accompagnamento durante un disequilibrio, ed interviene su pazienti di tutte le età, dal neonato all’anziano.
Può essere applicata durante la gravidanza e nel bambino nel periodo neonatale.
L’osteopatia accompagna la donna nel corso della gravidanza, il bambino sin dai primi giorni di vita, lo sportivo nella sua attività: fornisce un aiuto nel gestire responsabilmente il proprio capitale “vita salute” per un benessere duraturo e reale.
La nozione di osteopatia trasforma in modo radicale i termini ai quali siamo culturalmente abituati: “periartriti, gastriti, tendiniti, riniti, faringiti, lombalgie, cefalee ecc.”; questi evocano, seguendo la medicina convenzionale, sfere specialistiche ed esclusive, con il rischio di dimenticare che la persona è un tutt’uno.
Qualunque sia il disturbo, l’osteopatia si prefigge di accompagnare la persona con un approccio terapeutico globale, cercando di andare all’origine del disequilibrio e non fermandosi al sintomo, in collaborazione con le figure sanitarie specialistiche.
In sintesi, l’osteopatia si rivolge alle persone che presentano sintomi che interessano le grandi funzioni dell’organismo: locomotoria, neurologica, genito-urinaria, otorinolaringoiatrica, oftalmica, digestiva, cardio-polmonare, occlusale e psico-emotiva.
L’osteopatia tratta le restrizioni di mobilità dei tessuti corporei, ristabilendo una buona funzionalità dell’insieme, stimolando l’omeostasi della persona e preoccupandosi di identificare l’origine dello squilibrio in relazione al disturbo lamentato dal paziente (sintomo).
A chi si rivolge
A tutte le fasce d’età, incluse le donne in gravidanza ed i neonati.
Tariffe, privacy, tempistiche
Per quello che riguarda la privacy il cliente ha diritto di sapere come vengono trattati i suoi dati personali e in che modo vengono tutelati; anche gli osteopati fanno riferimento alla norma vigente Codice in materia di protezione dei dati personali. Ogni contenuto emerso durante il percorso di osteopatia è sottoposto a segreto professionale, e l’unica deroga a questo è il caso in cui sia a rischio l’incolumità del cliente stesso o di terze persone. E’ buona prassi comunque che il cliente riceva e sottoscriva un consenso informato che contenga sia le specifiche del percorso proposto che l’accettazione del trattamento dei dati personali.
Per ciò che riguarda le tariffe nel panorama attuale vige il libero mercato quindi non c’è una norma cui attenersi: una seduta individuale può variare indicativamente da € 60,- a € 150,- e questa tariffa può altresì variare in base all’accordo che si instaura tra cliente e professionista.
I tempi: non è possibile stabilire a priori la durata di un percorso di osteopatia, ma è abbastanza frequente che dopo la valutazione già dopo 4-6 incontri sia il cliente che il professionista possano darsi un feed-back sulla fattibilità del percorso insieme.